Biografia
Edith Bruck nasce in una numerosa famiglia ebrea che viveva in un piccolo villaggio ai confini dell'Ucraina. Dopo l'internamento in diversi campi di concentramento nazisti (Auschwitz, Dachau e Bergen-Belsen), persi i genitori a 12 anni, si sposa tre volte prima del ventesimo anno di età. Vive viaggiando in diversi Paesi europei, dove fa la ballerina, l'assistente di sartoria, la modella, la cuoca e la direttrice di un salone di bellezza. Si stabilisce per alcuni anni in Israele e poi dal 1954 in Italia dove conosce Montale, Ungaretti, Luzi e stringe amicizia con Primo Levi, che la sollecita a ricordare la Shoah. L' artista ha collaborato con alcuni giornali, fra cui Il Tempo, il Corriere della Sera e Il Messaggero, intervenendo in diverse occasioni intorno ai temi dell'identità ebraica e della politica di Israele. Ha tradotto Gyula Illyés, Ruth Feldman, Attila József e Miklós Radnóti, e presentato ReGuk. Vive a Roma. Nel 1971 la sua prima opera teatrale, Sulla Porta, è messa in scena al Piccolo Teatro di Milano e di Roma al Teatro Quirinale di Roma. Si cimenta anche alla regia cinematografica girando nel 1979 il film Improvviso e vari documentario di viaggio. Nella sua narrativa, spesso autobiografica, la passione, il dissidio e la perdita diventano causa di improvvise trasformazioni della persona. Nella sua carriera si cimenta anche nella regia. È autrice di poesia e di romanzi come Le sacre nozze (1969), Lettera alla madre (1988), Nuda proprietà (1993), Lettera da Francoforte (2004). Per Quanta stella c'è nel cielo ha ricevuto il Premio Viareggio nel 2009 e nel 2010 le viene assegnato il Premio Europeo di Narrativa G. Ferri - D. H. Lawrence per Privato.
Nel 2017 esce il memoir La rondine sul termosifone (La nave di Teseo).
Attività svolte
Presentazione del libro "Il sogno rapito" | Evento |
Percorsi d'Autore - Incontro con Edith Bruck ed Elio Pecora | Evento |